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Una nuova causa sostiene che il pulsante "Ordina online" di Google è "ingannevole e ingiusto"

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Cosa hai bisogno di sapere

  • Un gruppo di ristoranti della Florida ha intentato una causa contro Google per il suo pulsante "Ordina online".
  • La causa sostiene che Google utilizzi pratiche ingannevoli per reindirizzare i clienti ai propri siti per evadere gli ordini anziché al sito Web del ristorante.
  • Il gruppo afferma che la pratica finisce per costare più denaro ai ristoranti facendo pagare loro le commissioni ai fornitori di servizi di consegna, commissioni che altrimenti avrebbero dovuto pagare.

È stata intentata una nuova causa contro Google, ma non è per i soliti sospetti come la privacy online o il dominio del Play Store. Questa causa è incentrata sul presunto inganno causato dal pulsante "Ordina online" di Google.

La Left Field Holdings, proprietaria di una catena di ristoranti della Florida, ha recentemente depositato a causa (attraverso Ars Tecnica) secondo cui Google ha utilizzato il pulsante "Ordina online" per reindirizzare i consumatori al proprio sito web (ossia food.google.com) invece di indirizzare i clienti al sito del ristorante. Da qui, i consumatori effettuano ordini che vengono evasi da società di consegna di terze parti come Seamless e Grubhub e collocati al ristorante.

La denuncia afferma che questo metodo attira i consumatori su un sito controllato da Google dove è in grado di alimentare più annunci. Afferma inoltre che Google "ha appositamente progettato i suoi siti Web in modo che appaiano all'utente come offerti, sponsorizzati e approvati dal ristorante, quando non lo sono: una tattica, senza dubbio, utilizzata da Google per aumentare gli ordini e clic."

Google è accusato di utilizzare una tattica "bait-and-switch" posizionando un pulsante "Ordina online" ben visibile sotto un ristorante nome, facendo credere agli utenti che li porterà al sito web del ristorante invece che a uno di proprietà e gestito da Google. La causa afferma inoltre che a causa di ciò, i ristoranti sono costretti a pagare commissioni elevate a società di consegna di terze parti quando lo fanno altrimenti non sarebbe stato necessario, mentre Google "richiede un'interruzione dell'azione". Pertanto, i ristoranti perdono profitti dall'evasione di tali ordini.

Google non ha risposto immediatamente alla nostra richiesta di commento, ma ha detto Il limite in una dichiarazione che la causa presenta una "caratterizzazione errata" del suo servizio e che il suo obiettivo è quello di "connettersi clienti con ristoranti da cui desiderano ordinare cibo e rendere più facile per loro farlo tramite "Ordina online" pulsante."

Il portavoce afferma che Google fornisce ai commercianti la scelta per offrire ordini online tramite un fornitore specifico o il proprio sito web. Affermano inoltre che Google non riceve alcun compenso per gli ordini effettuati tramite questa funzione e che intende difendersi "energicamente" in questo caso.

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